Il Sole 24 ore di oggi 24/10/2018 riporta che all’interno della legge di bilancio in via di approvazione (è importante sottolinearlo in quanto le modifiche o, sarebbe meglio dire la “manina”, è sempre dietro l’angolo), sarebbe prevista la possibilità per coloro che non hanno presentato ricorso presso l’arbitro Consob, di poterlo fare secondo una procedura semplificata. Ciò riguarderebbe anche gli ex azionisti delle popolari venete che hanno accettato il 15% di ristoro a titolo di accordo transattivo. Inoltre, il 30% di risarcimento riconosciuto a coloro che hanno beneficiato o beneficeranno di un lodo favorevole in sede di arbitrato entro la data del 30/11/2018, potrebbe costituire solo una percentuale a titolo di acconto.
A mio avviso, l’accertamento del mis-selling in sede di arbitrato credo sia la strada più corretta per stabilire se c’è stata o meno una violazione delle regole di condotta.
E’ un lavoro più complesso, farraginoso e che non potrà certo essere adempiuto attraverso la compilazione di un banale ricorso “copia-incolla”, ma in grado sicuramente di distinguere chi effettivamente ha subìto un danno, da chi ha consapevolmente assunto un rischio.
Detto questo mi pare che l’imponenza prospettica del numero di ricorsi sia difficilmente gestibile dall’arbitro Consob, anche se potenziato nel suo organico. Inoltre, la partecipazione di coloro che hanno accettato la proposta transattiva non danneggia coloro che avevano scelto consapevolmente di ottenere giustizia nelle sedi competenti rinunciando ad una immediata gratificazione?